giovedì 3 aprile 2008

"1" LAVORI PER IL GRUPPO ALITALIA? LASCIA QUI LA TUA OPINIONE. DO YOU WORK FOR ALITALIA GROUP? EXPRESS YOUR OPINION


In questo importante momento della vita della nostra compagnia, far conoscere la tua opinione puo` essere fondamentale.
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249 commenti:

«Meno recenti   ‹Vecchi   201 – 249 di 249
Anonimo ha detto...

gentili colleghi

non penso che avremo tante alternative....avete pensato a che cosa succede dopo un fallimento? qualcuno ve ne ha parlato?magari i colleghi sindacalisti?
Noi all´ estero non abbimao mai ne sentito, ne visto uno dei colleghi sindacalisti italiani, e sono anche la rappresentante sindacalista dei nostri pochi rimasti 5 colleghi in Austria.
All´estero sono stati dei tagli fortissimi 2 anni fa...da noi una volta eravamo 20 dopo 10 ora 5.

Dico solo la parola "outsourcing", che fin ora (da circa 3 anni ormai) non funziona bene, e che costa la nostra ditta millioni di Euro!!spesso buttati!

Dove stanno i colleghi dell´comitato "aziendale europeo gruppo alitalia" ? da 8 anni non abbiamo piu avuto notizia.

Ho deciso di non arrabbiarmi piu di tanto dopo 19 anni in azienda.Ci sarebbero delle storie da raccontare...non solo belle.Ma anche di colleghi bravissimi che si sono tagliati in 4 e che non hanno mai visti una lira in piu.
Di certi capi irresponsabili che stranamente cadono sempre in alto, e di altri bravi che stranamente non sono piu in azienda.

anche io voterei per AZ/AF

vedremo

cari saluti
maria W.VIEAZ

Anonimo ha detto...

Pensare che l'Alitalia non possa mai fallire purtroppo e' soltanto un ricordo del passato. Dopo tanti anni difficili trascorsi in Alitalia, ammetto di aver sempre ragionato in questo modo e come me penso anche tanti altri colleghi. Si perche' alla fine una soluzione si trovava sempre ma oggi sono veramente preoccupato e la cosa che mi preoccupa maggiormente e' il fatto che per me decideranno dei leader di un sindacato obsoleto che ha gia' dimostrato di non essere all'altezza dei tempi e del mandato attuale.

Il commissario europeo per i Trasporti, Jacques Barrot, e' intervenuto sul caso Alitalia dicendo molto chiaramente "occorre che i sindacati misurino bene le conseguenze delle loro azioni". Inoltre ha ricordato che “Alitalia ha già beneficiato di aiuti pubblici e fino al 2011 non può averne di nuovi”. Pertanto fa capire che qualsiasi soluzione con nuovi aiuti, sarebbe bocciata dalla Corte europea.

Un ultimo appello al buon senso, Berti, da buon comandante che sei, ragiona con la testa, non con i piedi, sei ancora in tempo, grazie.

Anonimo ha detto...

Vorrei sapere se è vero che il piano Air France garantisce l'Alitalia fino al 2010 e non prende impegni per il periodo post 2010. Questo non è un dettaglio da poco ??

Anonimo ha detto...

Per i colleghi di AZ SERVIZI: cosa proponete in concreto? Come immaginate che Alitalia e Alitalia Servizi possano superare questa crisi? Con quanti soldi? Con i soldi di chi?

Grazie

Anonimo ha detto...

Al popolo del "io non ci sto" vorrei chiedere: in tutta onestà, se foste voi (o il vostro coniuge o, peggio, un figlio vostro) uno di quei dipendenti della Servizi, ad esempio di Atitech, cui il piano AF garantisce al massimo quattro+quattro anni di lavoro, direste ancora "io non ci sto"?
Io, da un mese a questa parte, sto veramente male, altro che debolezze derivanti da scioperi della fame! Certi stati d'animo, se non li si provano in prima persona, non si riesce neanche a immaginarli. Ma proprio perchè sto così male, non mi sento di augurarvi, come pure farebbero e fanno altri, che un giorno voi (o il vostro coniuge o, peggio, un figlio vostro) possano trovarsi nella situazione in cui mi trovo io.
Antonio - Alitalia Servizi - Napoli

Anonimo ha detto...

nutfgnon ho più parole per questo paese. come dipendente di alitalia sto rischiando di perdere il posto di lavoro perchè nessuno vuole rinunciare al proprio potere, vedi sindacati e casta dei piloti, più una serie di manager e vari governi che hanno depredato le casse di quest'azienda, dando poi la colpa ai lavoratori. sono al 1000% a favore del piano airfrance-klm, perchè solo con un management straniero si riuscirebbero ad annientare i vari corporativismi.

Anonimo ha detto...

www.ilsole24ore.it
Alitalia, il cda: continuità aziendale solo «a brevissimo termine»
Continuità aziendale possibile, ma solo «a brevissimo termine». Il consiglio di amministrazione di Alitalia ha terminato in serata, dopo circa tre ore di riunione (il via alle 17), l'esame della situazione finanziaria della società rilevando che «al 31 marzo le disponibilità e i crediti finanziari a breve termine - si legge in una nota - sulla base delle prime evidenze gestionali, risultano dell'ordine di 170 milioni di euro, che comprendono il corrispettivo di 79 milioni di euro incassato per la cessione delle azioni Air France-Klm in portafoglio e non tengono conto del credito verso l'erario di 69 milioni di euro incassato il 2 aprile».

Una situazione finanziaria «che consente, unitamente alla gestione dei rapporti con i principali fornitori che, come da prassi, viene costantemente monitorata e facilitata, di perseguire, nel brevissimo termine, ulteriori iniziative per ricomporre – con la dovuta tempestività - un quadro favorevole di continuità aziendale sul quale ha interferito l'interruzione delle trattative sindacali del 2 aprile».

Il board di Alitalia ha tuttavia ribadito che la compagnia «ha necessità di un consistente apporto finanziario, così come, peraltro, già preventivato nel budget del corrente esercizio e nel contratto concluso con Air France-Klm e che solo attraverso un siffatto apporto potrebbero rinvenirsi i necessari elementi di confidenza nella perseguibilità» del piano industriale e «la conseguente conferma della continuità aziendale».

Il Consiglio di amministrazione «continuerà a monitorare l'evolversi della situazione patrimoniale, economica e finanziaria parallelamente allo sviluppo delle iniziative promosse».

Anonimo ha detto...

Cari innumerevoli colleghi anonimi,
generalizzare,e qui non potrete che darmi ragione, è sintomo di qualunquismo.

Io sono in AZ fly, lavoro al commerciale, e visto che regna l'anonimato mi sento perfino libero di firmarmi e dirvi che "NON sono e non mi sento un raccomandato".

Con questo non sto dicendo che non ve ne siano per carità non sarebbe AZ come farebbe tenerezza che qualcuno asserisca che non vi siano fancazzisti in AZ service o in Fly stessa...

Parliamo sempre di minoranze comunque.

Proprio perchè la generalizzazione appartiene agli stupidi mi piace pensare che i miei COLLEGHI di AZservizi non pensino che i 300 di fly che hanno manifestato la scorsa settimana siano tutte pedine dei propri managers / dirigenti.
Ve ne sono, innegabile, ma ribadisco che è di pessimo gusto vederci eticchettati come un unica entità "privileggiata" che pensa solo alla propria poltrona.

Posso assicurare che il mio ed il pensiero dei piu' che lavorano per AZ fly al Direzionale è solidale e vicino con i colleghi di AZ service in questo difficile momento per la ns Azienda.

La divisione tra fly e service, correggetemi se erro, è stata firmata da diverse sigle sindacali 4 anni fa... nonostante il costo del lavoro di AZ che tutt'ora come allora risulta essere tra i piu' bassi su scala Europea.

Ora siamo al giro di boa e sinceramente, come ero contrario con la scelta presa 4 anni fa, per coerenza mi sento libero di manifestare il mio dissenso verso gli stessi sindacati che oggi fanno muro sull'unica opzione di "risanamento" sul tavolo.

L'unica verità è che il treno (forse l'unico) ghiotto per AZ è passato sopra il ns ex AD Domenico Cempella.
Se il governo non si fosse intromesso o se allora tutti i lavoratori di AZ UNITI si fossero duramente opposti alle infiltrazioni politiche oggi sarebbero state AZ/KL a fare shopping su AF e non il contrario !

Detesto entrare nel mondo dei condizionali in questo momento ma la storia va sempre ricordata e mai scordata.

Grazie del tempo e per favore basta con gli schieramenti tra i lavoratori di Alitalia!

Enrico.

Anonimo ha detto...

Al popolo del "io non ci sto" vorrei chiedere: in tutta onestà, se foste voi (o il vostro coniuge o, peggio, un figlio vostro) uno di quei dipendenti della Servizi, ad esempio di Atitech, cui il piano AF garantisce al massimo quattro+quattro anni di lavoro, direste ancora "io non ci sto"?
Io, da un mese a questa parte, sto veramente male, altro che debolezze derivanti da scioperi della fame! Certi stati d'animo, se non li si provano in prima persona, non si riesce neanche a immaginarli. Ma proprio perchè sto così male, non mi sento di augurarvi, come pure farebbero e fanno altri, che un giorno voi (o il vostro coniuge o, peggio, un figlio vostro) possano trovarsi nella situazione in cui mi trovo io.
Antonio - Alitalia Servizi - Napoli

Anonimo ha detto...

nutfgnon ho più parole per questo paese. come dipendente di alitalia sto rischiando di perdere il posto di lavoro perchè nessuno vuole rinunciare al proprio potere, vedi sindacati e casta dei piloti, più una serie di manager e vari governi che hanno depredato le casse di quest'azienda, dando poi la colpa ai lavoratori. sono al 1000% a favore del piano airfrance-klm, perchè solo con un management straniero si riuscirebbero ad annientare i vari corporativismi.

Anonimo ha detto...

con questo commento do tutto il mio sostegno all'azione sindacale con la proposta di riunire tutti all'interno di un'unica Alitalia.
Sebbene ci siano due Alitalia noi di Alitalia servizi ci sentiamo tutti personale di vettore;
mentre noi dipendenti di Alitalia tutti abbiamo fatto enormi sacrifici per salvare Alitalia i manager si aumentavano gli stipendi senza alcuna impegno per lo sviluppo e la politica continuava con le sue politiche clientelari.
basta! colleghi non ci facciamo dividere fra i pro e i contro.
I sindacati hanno dimostrato con la loro proposta che Alitalia si puo' salvare tutta intera e dunque andiamo avanti tutti insieme.
cari saluti a tutti.

Anonimo ha detto...

GRAZIE ..GRAZIE ...GRAZIE...
SIAMO ORGOGLIOSI DELLA COMPATTEZZA DEI SINDACATI.
IL PIANO AIR-FRANCE CHE AGLI OCCHI DEI PIU SPROVVEDUTI PUO' SEMBRARE ...DI RILANCIO, IN REALTA' E' UNA GRANDE 'BUFALA'.
BASTA LEGGERE ATTENTAMENTE IL LORO PIANO SCRITTO CHE VA A DANNO SOPRATUTTO DI ASS. DI VOLO E PILOTI.
I TRANSALPINI PROSPETTANO OLTRE ALLA DISMISSIONE IMMEDIATA DI AEREOMOBILI E ATTIVITA INDISPENSABILI AL RILANCIO DI UN VETTORE INTERCONTINENTALE(CARGO, MANUTENZIONE,INFORMATICA, AMMINISTRAZIONE E CALL CENTER)
...PREVEDONO NEL 2010 DOPO ESSERSI ACCAPARRATI TUTTI I SLOT(TRATTE) DI VALUTARE A SECONDA DEL MERCATO SE VENDERE O MENO AZIONI ALITALIA IN POCHE PAROLE..UNA VOLTA PRESO QUELLO CHE INTERESSA...PIANO PIANO CI SARANNO ALTRI ESUBERI E RIDIMENSIONAMENTO FLOTTA.
...FURBI STI FRANCESI.
ATTENZIONE A NON CADERE NEL TRANELLO...
DOPO LE ELEZIONI CI SARANNO MOLTE ALTRE ALTERNATIVE...
NON BISOGNA PIANGERE E FARE FINTI SCIOPERI DELLA FAME...
UNITI SI VINCE !!!
I VERI DIPENDENTI AZ VOGLIONO UN RILANCIO CON ACQUSIZIONE IMMEDIATA DI AEREOMOBILI E UN AZIENDA UNICA E NON DIVISA !!
FIDIAMOCI SOLO DI NOI STESSI...
I FRANCESI...STANNO BENE A CASA LORO !!
AZ-STAFF

Anonimo ha detto...

I comentti sono quelli che sono...sono l'emozione di ogni uno che escono a secondo la loro sperienza dentro l'azienda...io lavoro al'estero da 18 anni...adesso siamo 3 gatti perche' da anni che riceviamo tagli di personale...percio' penso che in questo momento il pensiereeve essere... se l'Alitalia falisce no saremmo solo 7000 esuberi...tutti noi saremmo esuberi...

Anonimo ha detto...

Secondo me la soluzione migliore è che AF-Klm prenda tutto il Gruppo Alitalia così com'è, e subito dopo effettui lei tutti i tagli al personale che ritiene opportuni.

Spezzettare Alitalia prima di farla entrare in AF-Klm non ha alcun senso!

Anche ammesso che i sindacati (intesi come rappresentanti dei lavoratori al tavolo della trattativa) escano magicamente di scena come tantissimi nel forum vorrebbero, chi decide quali lavoratori restano in Alitalia e quali ne escono fuori per sempre?

E'ovvio che la scelta non può farla il management Alitalia, visto che è lui il primo responsabile dello sfascio.

E' ovvio che la scelta non la può fare il singolo lavoratore, poiché tutti i lavoratori vorrebbero restare al loro posto di lavoro e passare ai francesi.

E' ovvio che la scelta non la può fare il Governo, visto che non c'è più alcun governo (se ne riparlerà a maggio).

In effetti, per cominciare a stilare una lista di nomi si potrebbero prendere quelli che hanno firmato una petizione pro Air France (quanti sono? mille?), e porre loro uno per uno la seguente domanda: "se tu fossi in AZ Servizi, la firmeresti lo stesso la petizione?"

Se risponde si, è un grande, perché si preoccupa più dell'Azienda che di se stesso.
Immediatamente tale lavoratore andrebbe messo in mobilità per due anni e poi abbandonato al suo destino. La gioia di aver contribuito col suo sacrificio al salvataggio dell'Azienda gli sarà di conforto nella ricerca di un nuovo lavoro.

Se al contrario il lavoratore dice no, non avrebbe firmato la petizione se fosse stato in AZ Servizi, è un grande lo stesso, perché dotato di onestà intellettuale fuori del comune.
Persone di tale grandezza d'animo sono una risorsa grandissima per l'Alitalia e per il paese.

Comunque. ripeto, che siano i francesi a decidere, così non si rischierà che raccomandati, corrotti, incompetenti etc etc finiscano per errore in AF-Klm-AZ

Anonimo ha detto...

DOMANI..TUTTI I LAVORATORI AZ CHE VOGLIONO IL RILANCIO DI UNA COMPAGNIA UNICA E VINCENTE..
SARANNO PRESENTI A PALAZZO CHIGI PER DIMOSTRARE ANCORA UNA VOLTA CHE SIAMO
..ORGOGLIOSI SI ESSERE ALITALIA... CON SACRIFICI CONCRETI CHE TOCCANO LE NOSTRE BUSTE PAGA..
UNITI SI VINCE...

Anonimo ha detto...

Non vedete proprio al di là del vostro naso.
In questo momento è chiarissimo che chi non rischia il posto è a favore di af chi rischia o è sicuro di perderlo è contro.
Potremmo andare avanti per anni e ogniuno resterebbe della propria opinione.
I fatti però parlano chiarissimo. AF ci ha tutti presi in giro ma sta facendo giustamente il proprio interesse con l'aiuto di Prodi e Padoa schioppa a cui saranno stati promessi lauti compensi dai francesi. L'invito è di guardare al di là del vostro naso, Il piano francese oltre che essere distruttivo per AZ è anche a brevissimo termine. Nel 2010 AF si è lasciata il diritto di mollare tutto ( dopo aver prosciugato tutto il businness ). Vi ricordate cosa è successo con analoghe acquisizioni tipo American-TWA o Iberia-Aerolineas argentinas? Vel lo dico io, nel caso americano dopo due anni dalla fusione non c'era più un solo dipendente ex TWA in American, tutti licenziati, Nel caso di Aerolines, Dopo aver preso il traffico, venduto aeroplani e immobili, L'Iberia li ha lasciati fallire e ora con un altro acquirente stanno faticosamente riprovandoci.
Svegliatevi!!!

Anonimo ha detto...

ALLORA, COME SI PUO'CHIAMARE PIANO AIRFRANCE UN PIANO CHE ERA GIA'SCRITTO PRIMA CHE ALITALIA E AIR FRANCE SI INCONTRASSERO PER DISCUTERE SE CI POTEVA ESSERE QUESTA FUSIONE???? QUESTO PIANO CHE ORA CI VOGLIONO IMPORRE, L'HA SCRITTO L'ALITALIA QUALCHE ANNO FA'E ORA VOGLIONO SPACCIARLO PER IL PIANO MIRACOLOSO STILATO DALL'UOMO FORTE DEL TRASPORTO AEREO CHE IN REALTA' GESTISCE IN MANIERA TOTALMENTE DIVERSA LA SUA COMPAGNIA.

Anonimo ha detto...

Ultimi commenti di Rossi: www.ilvelino.it
ECO - Alitalia, Rossi (Filt-Cgil): Disponibili a ulteriori sacrifici

Probabilmente non ha ancora capito bene il messagio dei Lavoratori Alitalia!

“L’attacco mediatico a cui è sottoposto il sindacato sulla vicenda Alitalia non è solo sbagliato ma addirittura vergognoso. Il sindacato è la parte in gioco che sta interpretando responsabilmente e con determinazione il proprio ruolo: negoziare nel merito.
“Meno offensivo, ma altrettanto imbarazzante – prosegue Rossi -, è lo squallido spudorato tentativo di un manipolo di dirigentini Alitalia che, dopo anni di condivisione di responsabilità di una gestione devastante dell’azienda che, ha ridotto la nostra compagnia di bandiera a cenerentola d’Europa, non si vergogna nemmeno di strumentalizzare l’ansia di alcuni lavoratori, gli unici a essere davvero legati all’impresa”.


Apparentemente, il Sig Rossi fa un po di confusione tra un movimento spontaneo dei lavoratori (firme, blog, sciopero della famme etc) e un manipolo tutto immaginato di dirigentini Alitalia(quanti sono?).

Oggi, i lavoratori chiedono semplicemente ai sindacati, dopo la scivolata della settimana scorsa, di negoziare avendo in testa il futuro di Alitalia.

Questi giorni di incertezza costano milioni. I clienti perdonno fiducia e non comprano piu' biglietti.

Non vogliamo piu' sindacati che non siano mai responsabili di niente.
Vogliamo sindacati responsabili, coraggiosi, pronti anche a rappresentare una base di chi ha espresso il suo malcontento.

Questi giorni sono importantissimi.
Aspettiamo dai sindacati risultati positivi e non lamentele sbagliate e inutili.

Polemizzare contro l'azienda, la Dirigenza e gli errori del passato infatti e' un esercizio ormai completamente inutile che non aiuta a risolvere la situazione che sta vivendo oggi la nostra azienda.

Anonimo ha detto...

Vi trascrivo, nelle sue parte salienti, l’ultimo capitolo del libro uscito oggi,
l’ALTRA CASTA di S.Livadiotti:

DIFFICILE METTERE UN PUNTO

“La realtà sopravanza queste pagine. Mentre il libro va in stampa, esplode la vicenda dell’Alitalia, (…). L’offerta di Air France, pronta a investire due miliardi è stata puntualmente cestinata dai sindacati, al cui assenso i francesi avevano condizionato la validità dell’accordo. “Padoa Schioppa non può pensare di fare la trattativa al nostro posto,” ha scolpito il grande capo della Cgil, Guglielmo Epifani, così chiarendo di considerarsi il vero azionista di riferimento di Alitalia. Alla vigilia delle elezioni, il no di Cgil, Cisl e Uil pronte a sfidare anche il rischio del commissariamento pur di non perdere il loro formidabile potere sulla gestione della compagnia, ha fatto saltare i fragili equilibri politici su cui poggiava l’intera operazione. A quel punto Romano Prodi, premier già sfiduciato e quindi libero di parlare, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. E ha puntato il dito contro le tre confederazioni. “Che,” ha detto, “hanno fatto fuggire Lufthansa, ma anche i russi di Aeroflot, i quali, nero su bianco, mi hanno scritto che i sindacati italiani sono peggio di quelli dell’ex Unione Sovietica”.
Ancora una volta, dunque, le tre grandi confederazioni hanno dimostrato di perseguire un interesse diverso da quello generale. Ma anche da quello dei loro stessi iscritti. Continuando a muoversi in una logica che una parte sempre più consistente del paese mostra di rifiutare. A dirlo è una serie importante di segnali, dalla progressiva discesa del tasso di sindacalizzazione ai sondaggi d’opinione, fino ai risultati delle consultazioni referendarie in materia di lavoro (sulla scala mobile nel 1984; sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori nel 2003). I leader di Cgil, Cisl e Uil sbaglierebbero se continuassero a ignorarli.

Anonimo ha detto...

ALITALIA’S RENAISSANCE


STATEMENT:

The rebirth of Alitalia into a vibrant commercial entity is necessary and achievable within a reasonable passage of time.

SITUATION:

For at least two decades both the high operating cost structure and inadequate delivery of product aggravated by poor efficiencies have been the driving forces behind the hideous decline of what should be a premier world carrier. Permanent long term essential change is required to create a new commercial environment which will result in a transformation to a successful, resurgent and progressively strong airline. That is where Alitalia deserves to be!

CHANGE:

What to change first is the product by essentially redesigning the schedule to cater to the high percentage traffic and yield origination points to where that traffic wants to go and when it wants to go.

A one hub concept featuring reduced turn times and efficient connect ability will result in immediate cost efficiencies along with improved reliability of product delivery, reduced margins of inaccuracy along with increased capacity resulting in a higher revenue opportunity and achievement.

The complete picture of success should include a total adjustment of aircraft types with corresponding seat availability for each market.

“ALL ROADS LEAD TO ROME!”

Italy, being the center and home of Alitalia, represents the biggest advantage the airline has. The country has been a major destination for millennia and continues to this day to be extremely popular with the traveling public. Additionally, it is an incoming market as opposed to an outgoing one. Rome is the center of this incoming market and thus it should be the sole hub for the airline. The objective is to create a world hub that connects the planet via Rome once affectionately referred to as Caput Mundi or world capital.

Here the Italian government should be approached as a benefactor for Alitalia by vastly improving the Leonardo da Vinci Airport facility.


COSTS:

Aside from fuel, the major cost factor for airlines is personnel. The operating costs per seat mile must be reduced to achieve a more robust revenue return per flight. Hence, a major sign-on by the various unions will be necessary to achieve this advantageous level of personnel costs vs. revenue return. A personnel profit sharing plan based on stock ownership should go a long way in empowering employees to become part of the big picture.


Achieving reduced salary levels and improved time to work rules will reduce the overall costs that Alitalia faces bringing it in line more with low cost carriers. This also will allow for the “we” group of management and the “they” group of personnel to be dismantled resulting in a homogenized group of “us”. A team effort leads to tranquil labor relations and owning a piece of the company will promote that very much needed condition. Hence, interfaced group performance is the ingredient needed to keep the recovery plan moving forward. If a group should falter, all groups falter as in the domino theory.

CONCLUSION:

The following elements should be immediately implemented with a sense of urgency.


-Optimizing Schedule and Inventory

-Efficient Single Hub Base (FCO)

-Fostering a Performance Group Culture

With the above put in place the performance tracking will show an immediate benefit to the airline’s bottom line. These gains should be amplified over time in order to enhance the newly transformed working environment. Feed back, communication and transparency are essential for success placing Alitalia in a front runner mode in the market place.

Anonimo ha detto...

Oggi ho scoperto dell'esistenza di questo blog e mentre sulla tastiera digitavo "welovealitalia" riflettevo su queste parole e sul valore di "Alitalia", intesa come tutti noi che giorno dopo giorno la mandiamo avanti, fra mille difficoltà (e spesso qualche risata). Sono una dipendente Alitalia da 20 anni e, con tutti i limiti che ha questa Compagnia, soffro nel vederla in difficoltà, sull'orlo del fallimento. Sono una dei 300 che hanno manifestato, e non per opportunismo o menefreghismo nei confronti dei colleghi che rischiano il posto di lavoro, ma per esprimere il mio desiderio di volere che questa Compagnia continui ad esistere...

Anonimo ha detto...

Sta accadendo quanto di peggio poteva accadere: la guerra fra poveri.
Chiedo a chi dice che il piano AF/KLM è serio e ben strutturato se ha mai letto il piano.
Chi ha letto il piano AF/KLM avrà sicuramente capito che non si tratta affatto di un serio piano di rilancio. Non c'è alcun investimento sulle tratte intercontinentali (quelle da cui secondo quanto espresso nel piano AF deve fare ricavi con cui acquistare aeromobili di lungo raggio). Credo che le responsabilità siano più che altro politiche e che non tutti i sindacati sono uguali: c'è chi non ha firmato per la divisione di alitalia servizi; chi ha sempre denunciato sprechi e politiche fallimentari.
Ma al di là delle opinioni di ciascuno di noi, è ignobile pensare di salvarsi in pochi e lasciare tanti colleghi per strada. Da questa vertenza se ne deve uscire tutti insieme o non se ne esce. Chi si sente al sicuro anche con il piano AF dovrebbe riflettere bene. Non esiste nessuna Alitalia senza la gente che l'ha fatta, senza tutti i lavoratori che si sentono di appartenere ad essa. Non cadiamo nel tranello... "dividi et impera".. riflettiamo su questo.
Che ci piaccia o no sono i sindacati a trattare e pertanto dobbiamo partecipare e controllare il loro operato, distinguendo oltretutto all'interno della compagine sindacale. NON SONO TUTTI UGUALI.
Chiediamo invece il conto ai politici che ci hanno abbandonato e ai manager che ci hanno portato a questa situazione.

Patrizia Angiari/ AZ Magliana

Anonimo ha detto...

La disfatta del sindacato

Nell’ultima settima, settimana cruciale per la politica italiana, la NOSTRA azienda, la credibilità del sindacato e la splendida famiglia dei lavoratori (TUTTI!) di Alitalia, è successo praticamente l’inverosimile. Ciò che più mi ha sorpreso è stato il susseguirsi di eventi a partire dal 3 aprile:
la rabbia dei lavoratori e le loro manifestazioni spontanee (perché spontanee erano! E non veicolate dalla classe dirigente come qualcuno continua a volerci far credere); i comitati pro AF seguiti e aggiornati da tutti i mezzi di comunicazione; illustri personaggi che, nei loro dibattiti, hanno fatto di Alitalia il loro unico interesse di tutta una vita. Tutti (con l’arroganza di chi non ne ha mai capito nulla) ne sanno tanto, troppo, al punto da ritenere la legge Marzano una “valida” alternativa ad AF, pronti a sedersi ad un tavolo verde sperando di raccattare qualche fiches.
Ma la cosa più sconvolgente è stato l’atteggiamento delle sigle sindacali. TUTTE.
beh! non proprio. Qualcuna ha capito la giusta cosa da fare!
Prese dal panico per ciò che stava accadendo hanno perso il lume della ragione. E allora comunicati stracolmi di insulti, siti aggiornati a ritmo esagerato col solo scopo di far rimbalzare le accuse, dichiarazioni di atteggiamento antisindacale, smentite e chiarimenti oltre ogni limite.
Uno stuolo di lettere pronte ad indignarsi per un numero errato, adducendo una serie di motivazioni e nuovi numeri che beh! Proprio tanto onore non fanno. In Giappone AZ non opera più con i suoi aerei i servizi cargo!
E poi le adunate. Tatarata tarataratartatta: si invitano i colleghi liberi domani alle 9.30 davanti palazzo chigi. Intervenite in divisa.
Tutto fuorché fermarsi a riflettere sul da farsi, ascoltare oltre che attaccare, convincere piuttosto che intimorire.
L’importante è far veder che siamo compatti, uniti… ma per cosa?
Per la disfatta finale!
Cari sindacati avete perso una serie di battaglie ma c’è ancora tempo (anche se poco) per vincere la guerra. Siate ragionevoli domani e poi ancora martedì prossimo.
Fatelo per tutti noi ma soprattutto per VOI
Salvate AZ.

Anonimo ha detto...

ALITALIA’S RENAISSANCE


STATEMENT:

The rebirth of Alitalia into a vibrant commercial entity is necessary and achievable within a reasonable passage of time.

SITUATION:

For at least two decades both the high operating cost structure and inadequate delivery of product aggravated by poor efficiencies have been the driving forces behind the hideous decline of what should be a premier world carrier. Permanent long term essential change is required to create a new commercial environment which will result in a transformation to a successful, resurgent and progressively strong airline. That is where Alitalia deserves to be!

CHANGE:

What to change first is the product by essentially redesigning the schedule to cater to the high percentage traffic and yield origination points to where that traffic wants to go and when it wants to go.

A one hub concept featuring reduced turn times and efficient connect ability will result in immediate cost efficiencies along with improved reliability of product delivery, reduced margins of inaccuracy along with increased capacity resulting in a higher revenue opportunity and achievement.

The complete picture of success should include a total adjustment of aircraft types with corresponding seat availability for each market.

“ALL ROADS LEAD TO ROME!”

Italy, being the center and home of Alitalia, represents the biggest advantage the airline has. The country has been a major destination for millennia and continues to this day to be extremely popular with the traveling public. Additionally, it is an incoming market as opposed to an outgoing one. Rome is the center of this incoming market and thus it should be the sole hub for the airline. The objective is to create a world hub that connects the planet via Rome once affectionately referred to as Caput Mundi or world capital.

Here the Italian government should be approached as a benefactor for Alitalia by vastly improving the Leonardo da Vinci Airport facility.


COSTS:

Aside from fuel, the major cost factor for airlines is personnel. The operating costs per seat mile must be reduced to achieve a more robust revenue return per flight. Hence, a major sign-on by the various unions will be necessary to achieve this advantageous level of personnel costs vs. revenue return. A personnel profit sharing plan based on stock ownership should go a long way in empowering employees to become part of the big picture.


Achieving reduced salary levels and improved time to work rules will reduce the overall costs that Alitalia faces bringing it in line more with low cost carriers. This also will allow for the “we” group of management and the “they” group of personnel to be dismantled resulting in a homogenized group of “us”. A team effort leads to tranquil labor relations and owning a piece of the company will promote that very much needed condition. Hence, interfaced group performance is the ingredient needed to keep the recovery plan moving forward. If a group should falter, all groups falter as in the domino theory.

CONCLUSION:

The following elements should be immediately implemented with a sense of urgency.


-Optimizing Schedule and Inventory

-Efficient Single Hub Base (FCO)

-Fostering a Performance Group Culture

With the above put in place the performance tracking will show an immediate benefit to the airline’s bottom line. These gains should be amplified over time in order to enhance the newly transformed working environment. Feed back, communication and transparency are essential for success placing Alitalia in a front runner mode in the market place.

Anonimo ha detto...

Non mi dispiacerebbe fare la fine che KL ha fatto entrando in AF.
Perché pensate non sia possibile? Il piano di AF mi piace.
Ai sindacati e sindacalisti: io non ci sto.

Anonimo ha detto...

Ansa.it 2008-04-10 11:19
ALITALIA: AL VIA INCONTRO GOVERNO-SINDACATI A PALAZZO CHIGI
ROMA - ''Il lavoro che abbiamo compiuto in questi giorni e' finalizzato a creare una seconda opportunita' affinche' l'accordo con Air France-Klm si concluda. Siamo pero' convinti che terze occasioni non si presenteranno''. Cosi', il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta ha aperto l'incontro con i sindacati su Alitalia.
''La proposta di Air France-Klm - ha aggiunto - e' l'unica proposta sul tavolo, la nostra compagnia di bandiera non puo' rimanere in piedi da sola e come certificato dal Cda di Alitalia la liquidita' dell'azienda e' in fase di esaurimento. Come ricordato dal commissario europeo alla concorrenza, l'immissione di nuovi fondi pubblici e' impossibile''.

Anonimo ha detto...

Cari colleghi e colleghe, cari amici e amiche,
oggi 10 aprile il governo ha incontrato i sindacati, l'esito dell'incontro è stato quello che ci aspettavamo: unica proposta sul tavolo quella di AF, situazione finanziaria di AZ ai limiti dell'operatività. Disponibilità dei sindacati a trattare, ma AF ha detto più volte che non è disponibile a muoversi dalla sua proposta. Nella realtà comunque la disponibilità a trattare da parte di alcune sigle sindacali è solo a parole perchè nei fatti rimangono ferme nelle loro posizioni. A questo punto aspettiamo con ansia il dopo elezioni. Non voglio fare qui politica, ma le prospettive cambieranno enormemente a seconda di chi vincerà le elezioni. Centro destra: ritorno a Mpx e cordata italiana, che però non esiste e che noi non possiamo permetterci di attendere; centro sinistra: Air France.
Sgombriamo inoltre un malinteso. Qualcuno afferma che il commisariamento sarebbe preferibile ad AF.
E' bene che si sappia e che si spieghi in giro che il commissariamento, a parte che non prevederebbe alcun piano di sviluppo ma solo il mantenimento della continuità aziendale, comporterebbe l'annullamento di tutti i contratti di lavoro. In sostanza migliaia di licenziamenti e dimezzamento degli stipendi.
Io oggi interrompo lo sciopero della fame che è durato 7 giorni. Ho perso 5 kg, sono stanco e debilitato ma ne è valsa la pena. Abbiamo mandato, assieme al cpt Labor ed ai colleghi di Magliana e Fco (ali per volare) un messaggio forte ai sindacati, che vi assicuro lo hanno recepito. Dopo le elezioni dovremo riprendere con lotte quotidiane, pacifiche ma ben organizzate e continue.
Occorrerà, colleghi, l'impegno massimo da parte di tutti, non basterà più scrivere sul blog o mandare mail, occorrerà partecipare ed impegnarsi in prima persona.
Uniti ce la potremo fare, qui è in gioco il nostro futuro.
Un grazie a tutti coloro che mi hanno supportato, un abbraccio a tutti i colleghi e... votiamo bene!
Gianluca Morale
gianlucamorale@yahoo.it

Anonimo ha detto...

Cari piloti, ad ognuno il suo modo di manifestare. La Vostra è stata veramente una caduta di stile. Mi riferisco alle foto appena apparse sui siti delle più importanti testate e non solo nazionali. “At left is a reproduction of the "Mona Lisa" painting, showing a torn contract and the writing "adieu!". Che sia vostra o no l’idea non è chiaro. Ma chiarissima è la Vostra presenza accanto alla riproduzione.
Domani, sperando che qualcuno di voi parta per un turno, fatevi un giro in cabina passeggeri e guardando quei posti rimasti vuoti, chiedetevi cosa ne sarà tra qualche giorno. La nostra Gioconda i francesi la custodiscono in una teca, come un bene prezioso.
Non lamentatevi domani se il vostro attuale contratto farà la stessa fine superato dal commissariamento.
Allora vorrò vedervi spavaldi e fieri ricomporre i pezzi di quel contratto che la Gioconda vi offre. Buona fortuna

Anonimo ha detto...

Ciao sono un dipendente della revisione motori (meglio nota come Alitalia Maintenance Systems)e sono entrato in Alitalia 10 anni fà, vorrei solo dire ai cari colleghi di AZ Fly che la dimostrazione fatta con i cartelli "io non ci sto" è stata semplicemente aberrante, e che loro sanno bene che se si trovano in fly non è certamente perchè sono più bravi dei loro colleghi di AZ Servizi.... Inoltre in questa situazione nella quale ci troviamo tutti è illogico andare contro il sindacato che forse per una volta stà cercando disperatamente di rimettere i cocci a posto cercando per quanto possibile di tutelare gli interessi di tutti e ripeto tutti i lavoratori dell'Alitalia! La difesa delle corporazioni è stata fatta la scorsa settimana dai "colletti bianchi" alla Magliana, la maggior parte dei quali, forse, se si facesse un esame di coscienza magari rassegnerebbe le proprie dimissioni per i danni che hanno procurato a questa compagnia con le loro scelte folli che tutti noi che lavoriamo in AZ conosciamo bene..... Spero che i sindacati questa volta riescano a risolvere la questione nel modo più uguale per tutti.
Anonimo AMS

Anonimo ha detto...

http://liberoblog.libero.it

I permessi dei rappresentanti sindacali equivalgono a un milione di giornate lavorative al mese e costano al sistema-paese un miliardo e 854 milioni di euro l’anno, ricorda Livadiotti, che mette il coltello nella piaga di una profonda crisi di legittimità - evidentessima nella vicenda Alitalia - che, a causa dello strapotere (e dell'arroganza, dice Livadiotti) delle tre grandi centrali confederali, rischia di cancellare i meriti storici del sindacato tutto. Solo un italiano su venti - secondo alcuni recenti sondaggi - si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia. Dalle ceneri dell'immagine del sindacalista come di uno che si preoccupa in primo luogo degli interessi dei lavoratori, emerge una casta iperburocratizzata, autoreferenziale e pesso connivente con le aziende stesse.

Anonimo ha detto...

Passi tutto! Ma che senso ha prendersela con quel logo e quella “ALITALIA” a cui tutti, dite, di tenere tanto? Se le prenotazioni calano, caro Berti (ho appena visto la tua intervista su skytg24) è anche perché le immagini, al di là delle parole, stanno facendo il giro del mondo.
Ti chiamo in causa perché vorrei veramente che tu rispondessi a questa domanda:
Qual è il messaggio che avete lanciato oggi? Vedo le immagini (yahoo) richiamate sopra, quelle in cui i nostri piloti si lasciano generosamente riprendere salutando definitivamente la Gioconda, mentre tu all’interno cercavi di ricucire gli strappi e subito dopo, durante l’intervista, tu stesso condanni gli “AVVOLTOI” e, FINALMENTE dichiari che non ci sono alternative ad AirFrance.
Dici che il commissariamento deve essere scongiurato e permetti alla categoria che rappresenti di invocarlo? Lo sai che mentre circolano queste immagini ci sono centinaia di colleghi che cercano disperatamente di tranquillizzare il cliente che, spaventato, vuole cancellare le sue prenotazioni di maggio, giugno etc. etc. ? A loro “mon chapeau”.
In quale percentuale dovremmo addebitarti il calo di prenotazioni? Considerato che ne conosci la percentuale e anzi ci metti pure il carico“… oltre il 40%”. Che effetto pensi che abbia causato sulle persone che ti ascoltavano e che magari stavano pensando di comprarsi un biglietto?
Ne ho anche per il collega di Napoli. GRAZIE per averci regalato l’immagine dell’”aereo Alitalia che atterra e sparisce nelle acque della fontana di Trevi”.
Vorrei, appropriandomene, rilanciare il messaggio di Nicola Arnese:
Esorto tutti i colleghi del gruppo Alitalia a non mollare, a continuare a crederci e ad essere soprattutto vicini ai nostri clienti.
Ce la faremo!

Anonimo ha detto...

Cari amici, gestori del blog, vi prego, pubblicate questo messaggio perché non ne posso più di insulti.

Cari colleghi di AZ Servizi e sindacalisti, e bastaAAAAAAAAAAAAAAAAA con questi “aberrante, ignobile, offensivo, squallido, spregevole”. Mi fermo al primo degli aggettivi che vi piace tanto usare. E vado a dare un’occhiatina al devoto-oli, Aberrante: caratterizzato da inspiegabile o P E R I C O L O S A stranezza. Ah! Adesso capisco.
Talmente abituati a fare ciò che vi si dice, tipo il tam tam via sms “intervenite in divisa”, che le manifestazioni spontanee dei pro-AF-KLM, vi sono prima sembrati una “stranezza” poi, siccome vi siete resi conto del PERICOLO, non riuscite a farvene una ragione e senza cercare di capire anche le loro ragioni, li bollate come inspiegabili.
Se questo è il senso datemi pure dell’ignobile
Firmato IO NON CI STO

Anonimo ha detto...

Ho letto gli ultimi messaggi e non volevo crederci, poi ho visto le foto su internet e infine sul blog.
Ma che razza di paese è questo? Perché in nome di una copertura sindacale si possono compiere gesti così scellerati! Dov’erano le forze dell’ordine quando tutto ciò accadeva? E poi chiediamo indietro la Gioconda? Se abbiamo la possibilità di ammirarla ancora dobbiamo ringraziare i francesi. Accusate gli altri di atteggiamento antisindacale e poi in nome dell’”altra casta” pensate di poter diventare intoccabili? Riunite le vostre sigle e,oltre che ad Alitalia, chiedete scusa al Paese... e non sarebbe male se lo faceste anche con i francesi

Anonimo ha detto...

ALITALIA: PILOTI MANIFESTANO PER NO SVENDITA. ALTRI PER SI' AIR FRANCE
postato 11 ore fa da ASCA
Manifestazione dei piloti Alitalia davanti a Palazzo chigi, dove e' in corso l'incontro tra governo e sindacati sulla privatizzazione della compagnia e la ripresa della trattativa con Air France. I piloti, scesi in piazza in divisa, protestano contro il rischio di una svendita dell'azienda. Nei cartelli che espongono e' scritto: ''Alitalia si vende non si regala''... Nel lato opposto della piazza un altro gruppo di rappresentanti del personale Alitalia (assistenti di volo, piloti, amministrativi, addetti alla manutenzione), espongono cartelli diversi: ''Io accetto Air France''. ''Noi non siamo per commissariamenti o fallimenti - dicono - ma vogliamo un patron serio''.

Anonimo ha detto...

AGI - MAR 08 apr. 13.01
Anche Marco Veneziani, Uil Trasporti esce allo scoperto "L'auspicio e' che dopo il voto possa riprendere la trattativa con Air France, per cercare in tutti i modi di portarla a compimento. Alternative ad Air France. Nella vita solo alla morte non c'e' alternativa. Al momento, pero' l'unica cosa seria sul tavolo e' quella della compagnia francese.

Anonimo ha detto...

Caro Berti, lo vedi che tutti i nodi vengono al pettine? Al di là delle manifestazioni plateali, di perimetro, di flotta, etc.etc…
… mentre fuori i tuoi colleghi manifestano contro AF (una parte almeno e forse anche la meno numerosa) tu cerchi di concordare un’applicazione più graduale del piano per quello che riguarda la tua categoria… e non “una corretta progressività dell’attuazione del Piano” come invece si legge dal comunicato ANPAC.

vabbè

Alitalia, governo cerca accordo entro paletti Air France

Reuters - Gio 10 Apr - 19.10
ROMA (Reuters) - La ricerca dell'accordo con Air France-Klm per l'integrazione con Alitalia sarà cercato all'interno dei paletti fissati dalla compagnia francese nel comunicato di lunedì scorso, cioè dopo l'abbandono del tavolo con i sindacati da parte dell'ad Jean-Cyril Spinetta.
Lo ha chiarito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, in conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo l'incontro con i sindacati, che tuttavia non hanno del tutto condiviso il suo ottimismo.
"La riunione oggi rappresenta un passo avanti, lo diciamo senza trionfalismo", ha affermato Letta.
Letta ha auspicato che già la prossima settimana possa essere raggiunto un accordo o un pre-accordo tra sindacati e Air France, aggiungendo che i vertici della compagnia francese torneranno nella capitale solo se ci saranno le condizioni per l'intesa.
Letta spera di ottenere, prima con un negoziato riservato, poi con una seconda fase formale, una base di discussione per riportare i francesi al tavolo della trattativa.
Durante la stessa conferenza, il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, ha detto che tutte le sigle sindacali presenti all'incontro "hanno convenuto sulla volontà di convergere verso una conclusione positiva della trattativa con i francesi".
La Filt-Cgil non ha tuttavia condiviso la prospettiva rosea del governo.
"Capisco tutto, ma lasciare credere l'esistenza di una soluzione a portata di mano, quando questo non c'è, credo che sia l'esercizio meno saggio che si possa fare. A meno che Letta non abbia informazioni che io non ho", ha detto il segretario generale della Filt-Cgil, Fabrizio Solari.
Meno pessimisti i piloti dell'Anpac che hanno chiesto a Letta di concordare un'applicazione più graduale del piano Air France-Klm per quello che riguarda la loro categoria.
Interlocutorie, come del resto lo è stato il confronto odierno, le prese di posizione degli altri sindacati.
Nella nota diffusa al termine della riunione le organizzazioni dei lavoratori dichiarano che il loro obiettivo immediato è ottenere il "riequilibrio del negoziato" attraverso la "concessione del prestito ponte ad Alitalia in modo che Air France-Klm sia spinta a trattare per paura di perdere l'affare".
Il governo comunque, al di là delle dichiarazioni di Letta, oggi, si è riservato un ruolo soprattutto di ascolto.

Anonimo ha detto...

Santo blogger!

Così anche i IO NON CI STO possono fare un comunicato

I sindacati colpiti dal fascino dei precipizi, abituati ad esser seguiti nelle loro giunture stratosferiche pensavano di poter giocare a rialzo nascondendosi dietro dichiarazioni encomiabili e di grande valore “vogliamo fare un accordo che sia anche una politica per il trasporto aereo italiano e opporci a chi si vuole comprare il mercato”. Vedendo però scappare a gambe levate la ricerca dell’applicazione graduale della propria categoria, hanno pensato bene di appioppare la responsabilità all’azionista di maggioranza che avrebbe dovuto pensare al sostentamento di un piano stand alone. Spiazzati dalle reazioni hanno pensato di passare la palla come se nulla fosse.
Ahooo! Ma come ve lo dobbiamo dire!
Fate le valigie andate a Parigi e firmate
A pensarci bene questa è solo una dichiarazione con richiesta finale

Anonimo ha detto...

Alitalia come la Nazionale
E` triste vedere come Alitalia sia ancora una volta rimasta imbrigliata nella rete della politica e di sindacati. Lo e` ancora di piu` leggere ed ascoltare i commenti dei molti che si scagliano contro chi, come me, in Alitalia ci lavora con passione.

Tutti (come per la Nazionale di Calcio) senza avere ne` competenza, ne` conoscenza dei fatti, continuano ad indicare la ricetta magica, quella che salva l`Alitalia, dandola ai privati, ma controllandola politicamente; facendola operare su Malpensa ma anche su Fiumicino, Torino, Genova, Linate, Bergamo, Brescia, Verona, Bolzano, Trieste, Parma, Bologna. Perche` nessuno mai si e` fatto una passeggiata a Francoforte, dove all`aeroporto esattamente a 5 mn. dai check-in, arrivano treni veloci da citta` come Dusseldorf, Koln, Norimberga, distanti fino a 300Km.
Non abbiamo bisogno di grandi strateghi del trasporto aereo, basta andare in giro e semplicemente copiare il meglio ed adattarlo al nostro paese.

Rimanendo sempre in terra germanica, provate a farvi una passeggiata all`aeroporto di Monaco terminal Lufhtansa, o piu` facilmente al http://www.munich-airport.de. Ecco questo e` un esempio di sistema. Dove e` l`ambiente che aiuta le aziende e non viceversa.

Chissa` se l`Italia riuscira` un giorno ad essere un Paese piu` serio agli occhi del mondo o ahime` saremo ancora a lungo costretti ad essere considerato il paese piu` bello del mondo, ma comunque sempre il paese di Pulcinella, Balanzone, Arlecchino, Pantalone o Meneghino.

Anonimo ha detto...

La politica deve uscire dall'Alitalia.
I sindacati fanno il loro mestiere, ma purtroppo oggi sono in difficoltà: prendere o lasciare è questo il problema.Visti i tempi,e volendo far uscire i politici da alitalia, credo sia senza dubbio accettare il piano Air France.
Non ci sono alternative!!!
Un lavoratore di alitalia servizi

Anonimo ha detto...

Intervista a Antonio Ascenzi / Alitalia: trattativa condotta male ma non c’è alternativa a Air France

Intervista interessante...?

Communque, sotto,alcuni commenti che fanno capire l'arroganza dei sindacati.
Dati imaginari 400 , 40 000...
da dove vengono questi dati?
Comme si permette questi commenti a proposito dei lavoratori, quadri o dirigenti o tutti altri impiegati Alitalia.

Quote
C’è stata anche una marcia dei quadri filo francesi.
La marcia dei 400 quadri, altro che i 40mila. Non scherziamo, è stata l’ennesima manovra stupida di alcuni dirigenti aziendali, la dimostrazione di quanto tante cattive abitudini si siano fatte strada. Si dipinge l’Alitalia come un carrozzone inefficiente, pieno di esuberi. Stampa e politica insieme vanno contro sindacati che non interessano più né a destra né a sinistra.
Unquote

Un consiglio, Ascenzi, le cattive abitudini, le devi perdere tu! e se hai la pretenzione di scrivere qualcosa, meglio informarti bene prima di fare il professorino.

Anonimo ha detto...

“Stand by” elettorale per Alitalia. La privatizzazione della NOSTRA compagnia si arresta in attesa del responso delle urne. Un responso che aspettiamo tutti, tutti i dipendenti di Alitalia e insieme a noi tutte le famiglie dell’indotto che ci girano intorno…
Quante famiglie appese ad un filo, alla speranza di non dover cambiare drasticamente vita!
E la politica! Fino a ieri tutti ne hanno approfittato per fare campagna elettorale. Gli ottimismi frenati da inefficaci appelli a cordate a cui nessuno ha mai creduto.
E poi finalmente oggi il silenzio!
Un silenzio che servirà a farci riflettere, prima delle elezioni, dei risultati, delle urla di chi ha perso, dell’alterigia di chi ha vinto. Allora ciò che prenderà piede sarà “la corsa contro il tempo”.
La minaccia del commissariamento, si avvicinerà sempre più. Quel prestito ponte, possibile solo se avremo un compratore o se, come riportano alcuni organi di stampa, Bruxelles potrà dare il proprio via libera (per il mantenimento dell’ordine pubblico… sembra).
La partita dunque è rinviata alla prossima settimana. L'esito elettorale farà capire che direzione potrà prendere la privatizzazione di Alitalia. I sindacati, seppure soddisfatti per l'ingresso in campo del governo, sono stati piuttosto scettici sulla possibilità che si arrivi ad un preaccordo la prossima settimana.
E la cordata? Ma perchè anche una nuova cordata possa formulare un'offerta ci vorrebbero i tempi tecnici per una nuova due diligence sui conti. Forse troppo lunghi per evitare il commissariamento.
E intanto… ALITALIA; RIGGIO (ENAC) CON POCO LIQUIDITA' LICENZA A RISCHIO
Due settimane per ripristinare cassa
postato 2 ore fa TOP NEWS APCOM
"Entro due settimane, massimo tre, se Alitalia non ci spiega come fa a ripristinare una liquidità di almeno 12 mesi, non potremo far altro che sospenderle la licenza". Così il presidente dell'Enac, Vito Riggio, in una intervista a Il Corriera commenta la situazione di Alitalia dopo l'incontro che l'altro ieri, c'è stato tra il nuovo presidente della compagnia aerea, Aristide Police, e i vertici dell'ente nazionale per l'aviazione. "Al momento - ricorda Riggio - ufficialmente un compratore non c'è e il prestito ponte non è possibile. La situazione è drammatica". Secondo il presidente dell'Enac "se non riparte la trattativa con Air France, l'Europa ci costringerà a intervenire". Non è detto però che gli aerei debbano restare a terra. "Noi possiamo dare una licenza provvisoria, legata a un piano di emergenza, che consenta ai passeggeri che hanno acquistato il biglietto di volare", spiega Riggio che però definisce la licenza provvisoria "l'anticamera della morte", perchè a quel punto "di farebbero sotto tutti i creditori e la prospettiva del fallimento si avvicinerebbe".
E ALLORA…
CARI PASSEGGERI CREDETECI, CREDETECI CON NOI… COMPRATE I NOSTRI BIGLIETTI PERCHE’ NON VI LASCEREMO A TERRA. CONTINUEREMO A VOLARE. CON LE NOSTRE ALI

Anonimo ha detto...

Vorrei raccontarvi questa cosa:

oggi a pranzo abbiamo avuto ospiti, nostri amici. Ovviamente l’oggetto della lunga discussione è stato: Alitalia. Mi sono accorto che la disinformazione sulla nostra azienda, sul nostro lavoro, sui nostri stipendi D-I-L-A-G-A. Se a straparlarne fossero gli esterni, nulla di sorprendente. Ma quegli ospiti sono nostri colleghi ….. forse rappresentanti di quel gruppo di dipendenti che non ha mai avuto la possibilità di capire la variegata tipologia di chi ci lavora. Loro “bazzicano”solo gli aeroporti. Mi chiedevano conferma, visto che io sono uno di Magliana, sulle cifre degli stipendi da capogiro apparse sui giornali, su quanto ci fosse di vero sul fatto che “la rivolta dei colletti bianchi” fosse stata organizzata dai dirigenti. Mi hanno addirittura detto “ma è vero che se ci compra AF i nostri aerei verrebbero ridipinti con il logo AF?” affermando poi, quasi con assoluta certezza , “che la stragrande maggioranza di chi vola non ha la minima idea” di quali effettivamente siano le realtà aziendali e come si arrivi al prodotto finale: far volare gli aerei e riempirli di passeggeri. Non voglio peccare di falsa modestia. Dico solo che dopo aver raccontato loro quel “poco” che io conosco e dopo avergli mostrato la mia ultima busta paga, anche loro sperano che la possibilità che si concluda con AF non vada perduta.
Insieme poi abbiamo dato un’occhiata al blogger. Insieme abbiamo scoperto che c’è una nuova sezione. Insieme vi proponiamo una cosa:
VORREMMO CHE ALITALIA CI DESSE LA POSSIBILITA’ DI CONOSCERCI. CHE ORGANIZZASSE DEGLI INCONTRI FRA LE DIVERSE REALTA’ AZIENDALI. CHE CI FACESSE CAPIRE CHI FA CHE COSA E PERCHE’. VORREMMO CHE AZIENDA E SINDACATI DESSERO A TUTTI LA POSSIBILITA’ DI ASCOLTARE E CAPIRE LA PROPOSTA AIRFRANCE E QUELLA DELLE SIGLE SINDACALI. INSOMMA, IN UN MOMENTO COME QUESTO, VORREMMO POTER DARE DI NOI L’IMMAGINE DI UNA GRANDE FAMIGLIA, QUALE SIAMO. PER FARLO ABBIAMO BISOGNO DI CONOSCERCI… ORA PIU’ CHE MAI!
Questo il nostro sogno: saperne un po’ di più di tutte le realtà aziendali. Affinchè nessuno più S-T-R-A-P-A-R-L-I……………………………………………..

Anonimo ha detto...

Alitalia: Martedi' Si Riparte; Pesa Minaccia Enac
(AGI) - Roma, 12 apr. - Un nuovo macigno rischia di abbattersi su Alitalia: entro due, massimo tre settimane l'Enac potrebbe sospendere la licenza alla compagnia di bandiera. Lo ha spiegato il presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile, Vito Riggio, in un'intervista al Corriere della sera. "O Alitalia in tempi rapidi spiega come ripristinera' la liquidita' a 12 mesi oppure - ha sottolineato Riggio - saremo costretti ad applicare le norme comunitarie che prevedono la sospensione della licenza". Sospensione che rappresenterebbe "l'anticamera della morte" per l'azienda. Le parole di Riggio hanno scatenato la reazione dei sindacati, che, con toni diversi, invitano l'Enac a ponderare bene, in una fase cosi' difficile, ogni decisione (e ogni dichiarazione) relativa alla compagnia di bandiera. "Le preoccupazioni espresse da Riggio peseranno sulla trattativa - ha sottolineato Giuseppe Caronia, segretario generale della Uil trasporti - il Governo dovra' tenerne conto e assicurare la continuita' aziendale di Alitalia". Il presidente dell'Anpac, Fabio Berti, critica Riggio sostenendo che "in questo momento difficile per Alitalia, tutto il paese si deve stringere intorno all'azienda" e invita il presidente dell'Enac a fare "una valutazione molto attenta, tenendo in seria considerazione le difficolta' del momento". Secondo Roberto Panella, segretario nazionale Trasporti aerei Ugl, "le dichiarazioni di Vito Riggio, che sembrano riecheggiare quelle del ministro Padoa Schioppa, rischiano di appesantire il clima della trattativa in corso". Mentre il segretario nazionale dell'Sdl, Andrea Cavola, accusa il presidente dell'Enac, di essere "intempestivo" e di danneggiare, con le sue affermazioni il titolo Alitalia. Nonostante la "pausa elettorale" nelle trattative, dunque, la compagnia di bandiera continua a far parlare di se'. La partita - riaperta in settimana dal governo che aveva espresso la chiara intenzione di 'riprovarci' con Air France - rientrera' nel vivo solo a meta' della prossima settimana, dopo l'esito del voto. Il primo passaggio e' previsto per martedi', quando i sindacati incontreranno i rappresentanti dell'azienda. Con ogni probabilita' si trattera' di un incontro "interlocutorio", in attesa che Air France torni a sedersi al tavolo. "Non mi aspetto niente di significativo - dice Cavola - staremo tutti con le radioline accese ad aspettare i risultati delle elezioni". Nel frattempo, in cassa, restano pochissimi soldi, al 31 marzo erano 170 milioni di euro, e ogni giorno Alitalia continua a perdere un milione. .

Anonimo ha detto...

Berti, e i piloti francesi cosa facevano?

ALITALIA/ ANPAC: MOMENTO DELICATO, ISTITUZIONI SOSTENGANO AZIENDA
12/04/2008 17:31


Roma, 12 apr. (Apcom) - Tutto il paese, le istituzioni, le forze politiche "devono sostenere Alitalia che vive un momento delicatissimo per il futuro. Questo è un momento difficilissimo per l'azienda". Così il presidente dell'Anpac, Fabio Berti, commenta le parole del presidente dell'Enac, Vito Riggio, in un'intervista al Corriere della Sera.

Berti ritiene che Riggio "sia una persona estremamente responsabile ed è certamente in grado di valutare quanto possano incidere le sue azioni sul futuro di Alitalia". E' necessario, aggiunge, che "tutti facciano quello che sarebbe stato fatto in Francia se al posto di Alitalia ci fosse stata Air France: certamente l'intero Paese avrebbe supportato la propria compagnia difendendola da attacchi interni ed esterni".

Anonimo ha detto...

Nel riproporre l’intervista, riportata peraltro sulla nostra rassegna stampa del 10-04-2008, fatta s Sepp Moser (tra i maggiori esperti mondiali del settore aereo. Ha scritto un libro sulla crisi di Swissair), vorrei veramente fare un appello accorato a tutti i colleghi, a tutte le sigle sindacali e, qualunque esso sia, al nuovo governo. Vi prego, non ripetiamo la storia. Anche i nostri colleghi di Sabena, oltre a quelli di Swissair, hanno vissuto le nostre stesse vicende:
- crisi perpetrata nel tempo
- resa dei conti
- spaccatura all’interno
- lotta con i sindacati
- smarrimento e speranza
- grande confusione
- messa a terra
- fallimento
Perché la storia possa servire a gestire al meglio la nostra situazione…………. Fermiamoci allo smarrimento e speranza e troviamo la forza per riconoscere che una vera alternativa ad AirFrance-KLM NON C’E’. Non sarebbe la disfatta del sindacato, il tener fede alla posizione portata avanti durante la campagna elettorale o la rivalsa di una parte dei dipendenti ma solo……. LA COSA PIU’ GIUSTA DA FARE.
A Berti che dice "tutti facciano quello che sarebbe stato fatto in Francia se al posto di Alitalia ci fosse stata Air France: certamente l'intero Paese avrebbe supportato la propria compagnia difendendola da attacchi interni ed esterni" diciamo pure che una buona parte del Paese sostiene la compagnia ritenendo che accettare la proposta AirFrance sia la cosa migliore da fare. Ma al di là del sostegno, bisogna agire e le azioni sono nelle vostre mani, TUE e quelle dei tuoi colleghi. Vedrai allora come ti sosterremo da attacchi sia interni che esterni….………..
INTERVISTA
“E’ la stessa storia di Swissair il crollo da un momento all’altro”
GINEVRA – E se finisse come Swissair? Il primo ottobre del 2001 gli aerei della compagnia di bandiera elvetica rimasero al suolo, senza più neppure i soldi per il kerosene. Il grounding, frutto di una serie inenarrabile di errori, spazzò via una delle compagnie che avevano fatto la storia dell’aviazione civile. Sepp Moser, uno dei massimi esperti del settore aereo, in Svizzera, ha raccontato quel dramma in un libro, “Atterraggio di fortuna. Come è stata messa a terra la Swissair”. Lo abbiamo intervistato, chiedendogli, innanzitutto, se Alitalia sia, attualmente, nella stessa situazione in cui si trovò Swissair 7 anni fa. “Si e no. Le cause della crisi sono diverse, ma il risultato è lo stesso. Resta il fatto che, così come Swissair nel 2001, Alitalia ha oggi poche possibilità di farcela. E’ troppo inefficiente, ha troppo personale, una flotta troppo grande e una rete di collegamenti troppo estesa”.
In cassa rimangono 170 milioni di euro. Si rischia il grounding?
“Matematicamente questo denaro può bastare per alcuni mesi. Tuttavia bisogna tener presente che i passeggeri si stanno allontanando sempre di più da Alitalia. Il grounding può arrivare da un momento all’altro. Soprattutto nel caso in cui importanti creditori comincino a chiedere la restituzione dei loro soldi.”
Berlusconi cerca imprenditori pronti ad investire in Alitalia. C’è qualcuno disponibile a credere in un’impresa del genere?
“Chiunque sia deve essere straricco e disposto a perdere soldi”
L’abbandono di Malpensa è stata una decisione sbagliata?
“E’ stata inevitabile. Non è pensabile sostenere economicamente un secondo hub”.
AirFrance comprerà Alitalia?
Hanno fatto una proposta ed è stata respinta. Sarei sorpreso se accettassero altri compromessi”.
PER FAVORE… RISPARMIATECI QUESTA FINE!!!!!!

Anonimo ha detto...

Alitalia ha pochissimo denaro in cassa, forse sufficiente per pagare stipendi e forntori sino al mese di maggio. Per contro la realtà vuole che le prenotazioni e di conseguenza la vendita di biglietti (la nostra fonte finanziaria), sia 50% in meno rispetto ad un andamento normale. Oltre tutto il costo del carburante è aumentato. Appena i soldi finiranno, l'azienda sarà costretta a chiudere per insolvenza verso i propri lavoratori e fornitori. Non capisco perchè ci ostiniamo a credere che ciò non possa accadere ad Alitalia quando è accaduto ad altre piccole compagnie europee.
Ci ostiniamo a credere che qalcuno, entro maggio, metterà in cassa un miliardo di euro mantenendo lo status quo di lavoratori e servizi e di tutto ciò che è stato chiaramente identificato dal Management AF (sicuramente più preparato del nostro visti i risultati della loro compagnia), come causa di inefficienza della nostra compagnia e che invece serve al risanamento.
I sindacati ci dicono di non preoccuparci, andiamo avanti tutti insieme con il piano stand alone, cresceremo, amplieremo le nostre rotte e faremo concorrenza a tutti quei grossi vettori mondiali che si stanno invece unendo e fondendo con altre compagnie per acquistare quote di mercato.
A mio avviso i nostri sindacati sono fuori dal mondo, ma quello di oggi, quello della globalzzazione, libero mercato, concorrenza, fusioni.....
Ci distruggeranno ancora una volta con la loro ottusaggine.
Aspettativa di soluzioni dal governo che a loro avviso dovrebbe continuare a mettere soldi in questa compagnia senza futuro, senza rendersi conto che facciamo parte dell'Europa.
Invece di proporre piani industriali di cui non sanno assolutamente nulla, si occupassero di salvaguardare lavoro e stipendi dei lavoratori previsti in esubero, spingendo per assorbimento anche in altre società (vedi EDS per informatica, Accenture per amministrativo, ammortizzatori sociali, per salvare almeno il salvabile.
E per favore, smettetela di farci credere in un rilancio della compagnia 'stand alone' e siglate l'accordo con AF proprio per la nostra sopravvivenza, a meno che già non abbiate informazioni segrete sulla cordata che miracolosamente salverà TUTTI!!!

Anonimo ha detto...

Sono uno dei colletti bianchi, sono però solo un povero f2 sceso in piazza per far sentire la sua voce, spinto e protetto da nessuno. Il mio capo è uno di quelli che, filo aziendale fino al midollo, mi ha detto: a quale titolo questa gente sta scendendo nel piazzale e perché? Uno che fa salti mortali per arrivare alla fine del mese. Due figli che studiano e una moglie casalinga. Sono, come piace a molti dire, uno dei privilegiati perché faccio parte di Alitalia Fly. Credo di conoscere relativamente bene, almeno una parte delle sigle sindacali, quelle a cui ho dato la mia sottoscrizione e a cui sistematicamente ho dovuto ritirarla.
Perché? Perché ogni volta ho creduto che quella potesse essere la scelta giusta e poi sempre e comunque mi sono ricreduto. Ringrazio tutti i colleghi che a più riprese hanno citato il libro l’altra casta. Sarà un caso ma è stato difficile trovarlo. Mi chiedo se a parte quelli di Alitalia Fly qualcuno dei sindacalisti o di Alitalia Servizi lo ha comprato e letto.. Io lo sto letteralmente divorando. Mi colpiscono alcune frasi e per quelli che non lo hanno ancora letto, vorrei riportarne alcune.
Il sindacato, quello che davanti a ogni contestazione anziché rispondere nel merito grida al complotto e denuncia l’attacco alla democrazia.- Qualche tempo fa non avrei capito appieno il significato di queste parole. Ora dopo averle vissute sulla mia pelle, mi rendo conto di cosa vogliono dire. I pro AF nelle loro manifestazioni non hanno fatto alcun attacco alla dittatura sindacale. Questi ultimi hanno solo gridato allo scandalo, gridato ad atteggiamenti antisindacali e cercato di screditare quei 3000 pro AF. Voi avete sentito qualcosa di diverso?
- Sfiduciati dal paese. Parlano in media quattro volte al giorno. Di qualunque cosa. E approfittando di qualunque palco e ogni gazzetta. Ma il risultato è devastante. Solo un italiano su venti si sente rappresentato da loro. E meno di uno su dieci dichiara di fidarsi. – sulla base di dati pubblicati sul libro LA CGIL ALLO SPECCHIO viene fuori che
– I giovani sfuggono anche perché, come rivela lo stesso studio, la propensione a prendere la tessera sindacale si assottiglia con il crescere del titolo di studio –
Ognuno tragga le sue conclusioni. Mio figlio che mi auguro trovi presto un lavoro, dopo essersi laureato, mi ha detto – il sindacato ha perso cognizione del mondo del lavoro. La triplice farebbe bene a cambiare rappresentanti. Una ventata di gioventù non gli farebbe male.
Non mi firmo perché non li stimo ma li temo. Come l’azienda, il governo, l’Italia tutta.

Anonimo ha detto...

Ascenzi, ma non sei stato proprio tu a dire durante il seminario “Alte professionalità: una risorsa per lo sviluppo tra competizione e solidarietà” 26 ottobre 2005, (sul sito Relazione di ANTONIO ASCENZI : "IL MODELLO RSU – L'EVOLUZIONE DEGLI ACCORDI: ... Come è noto, molte furono le aspettative che accompagnarono l'introduzione delle ...
www.uil.it/quadri/D8_ascenzi.pdf - 27k - Vedi come html)
“ I riflessi negativi di queste che rappresentano vere e proprie distorsioni degli accordi istitutivi delle rsu sono facilmente riscontrabili sul terreno del rapporto sindacato-Quadri, un rapporto che, nonostante i passi avanti compiuti, è ancora ben lontano dal potersi ritenere soddisfacente. Da questo punto di vista, le Rappresentanze Sindacali Unitarie hanno inciso poco sulla capacità per il sindacato di saper rappresentare anche i profili medio alti nei luoghi di lavoro”.
Invece di sparlare chiediti perché non riuscite a rappresentare i profili medio alti nei luoghi di lavoro. Sarà forse perché, come tu stesso concludi, “tante ragioni per costruire solidarietà vera e questo è possibile solo se si individuano sedi condivise in cui confrontarsi ed affrontare insieme i problemi”…
INVECE DI AFFRONTARE I PROBLEMI TI RIFUGI, MEDIOCRAMENTE, DIETRO LE PAROLE “La marcia dei 400 quadri, altro che i 40mila. Non scherziamo, è stata l’ennesima manovra stupida di alcuni dirigenti aziendali, la dimostrazione di quanto tante cattive abitudini si siano fatte strada”. Ti sei mai chiesto: e se invece quei quadri avessero fatto tutto di testa loro? La realtà è che quanto dici ora fa molta più presa tra chi, con le tue parole, non viene identificato come un profilo medio-alto. E a te servono i numeri!
Ragazzi, svegliatevi! I sindacati prima vi offendono e poi vi abbandonano.

Anonimo ha detto...

Caro Presidente, la Sua lettera ha risvegliato le coscienze di molti.
Quel “se sarete compatti e penserete con la Vostra testa…” ha ispirato i movimenti che subito dopo le Sue dimissioni hanno cercato di far sentire la propria voce. Mi chiedo cosa sarebbe successo se Lei non avesse dato le dimissioni… ci avrebbe cazziato o invece ci avrebbe supportati?
La marcia dei 40.000 di Torino ha visto lavoratori e azienda uniti contro il sindacato. Noi eravamo meno e soli ma forti del Suo messaggio siamo comunque riusciti a farci sentire.
Le chiedo di darci qualche altro segnale, pacato, semplice ma proprio per questo efficace.
So che Lei non ha mai smesso di seguire le vicissitudini di Alitalia, sin da quel maledettissimo 2 aprile, sin da quando con stupore, rabbia, paura, abbiamo appreso delle Sue dimissioni.
Credevamo in Lei e la paura ci ha attanagliati perché, ne sono certo, molti come me si sono chiesti: “ed ora?”
Poi la rabbia ha preso il sopravvento e a gran voce abbiamo fatto sentire il nostro IO NON CI STO!
Forse però, come sempre accade, i giochi di potere e l’assurda strumentalizzazione ci stanno “tarpando” le ali.
E allora Le chiedo di darci ancora una mano… ci aiuti ad esorcizzare quel demone che si è arrogato il diritto di decidere del nostro futuro…
La prego, faccia qualcosa…

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